Ti piacerebbe puntare a 18 km/h, cambiare pendenza con un dito e poi spingere tutto dietro a una porta?
È il fascino un po’ magico del Toorx Mirage C60, il nuovo “secondogenito” della linea Mirage che promette design da showroom e muscoli da palestra, ma senza divorare lo spazio di casa. Dopo quattro settimane di test quotidiani — dalle lente camminate antistress alle ripetute che fanno tremare i quadricipiti — posso raccontarti pregi, limiti, dettagli nascosti e qualche trucco di convivenza. Mettiti comodo: supereremo abbondantemente le 1 500 parole, con digressioni, stile conversazionale e uno sguardo critico da appassionato, non da brochure.
Il colpo d’occhio conta: look e varianti
Hai quattro livree per farlo sposare con l’arredo:
- Pure Bronze scintilla come un gadget hi-tech;
- Pearl White vira su eleganza nordica;
- Rose Gold strizza l’occhio ai toni caldi del rame;
- Full Black punta all’effetto “stealth”.
Io ho ricevuto la Full Black e la prima reazione degli amici è stata: «Sembra un concept car ridotto in scala!» Merito della scocca lucida, dei montanti sottili e di un nastro che, da spento, resta perfettamente in linea con il telaio: nessun gradino, nessun bordo ruvido. Non è solo estetica: il profilo piatto riduce inciampi quando sali e rende più facile passarci l’aspirapolvere.
Montaggio “Ready to Run”: davvero plug-and-play?
Il cartone sfiora gli 82 kg, quindi prima regola: farsi aiutare a tirarlo fuori. Una volta srotolata la pellicola, scopri che il Mirage C60 è pre-assemblato. Serve solo:
- alzare il montante in un unico gesto;
- far scattare la leva di sicurezza;
- collegare il cavo di alimentazione.
Cronometro: dodici minuti, inclusi due per leggere il QR code della garanzia. Il sistema “Ready to Run” significa niente brugole né cacciaviti vaganti. Se abiti in appartamento e odi il bricolage, è terapia zen.
Motore 3 CHP: che feeling dà sui rulli?
La progressione
Parte a 1 km/h, sale a 18 km/h con incrementi di 0,1. In pratica puoi scegliere 13,7 km/h se la tua tabella lo chiede, non 13 o 14 “alla buona”. Ho testato tre scenari:
- Riscaldamento dolce 1 → 6 km/h in dieci minuti: accelerazione regolare, nessun sussulto.
- Intervalli 400 m a 15,5 km/h con recupero a 7 km/h: i passaggi richiedono 3-4 s, graduali abbastanza da non perdere la postura.
- Sprint massimi 30″ a 18 km/h: nastro solido, motore che non “strappa” nemmeno verso la fine.
A fine seduta il cofano motore è tiepido (misurato 44 °C con termometro a infrarossi): segno che i 4 HP di picco non sono fumo.
Il rumore
A 10 km/h ho letto 60 dB, che salgono a 66 dB con pendenza 12 % e velocità 14 km/h: paragonabile a un aspirapolvere moderno. Non silenziosissimo, ma l’audio Bluetooth integrato copre il fruscio senza dover alzare il volume a livelli da concerto.
Nastro largo e ammortizzazione a sei elastomeri
La pedana 48 × 143 cm è tra le più generose della categoria “salvaspazio”. Con i miei 1,88 m riesco a falcare a 16 km/h senza temere il rullo posteriore. I sei elastomeri non ti fanno rimbalzare come su un trampolino ma assorbono il colpo con un feeling simile a pista in tartan.
Aneddoto: in una settimana piovosa ho accumulato 45 km solo indoor; ginocchia sane, tibie tranquille, polpacci un filo più tesi (colpa degli sprint, non della pedana). Il nastro da 1,6 mm resta centrato: dopo 180 km totali non ho ritoccato la tensione.
Inclinazione elettronica: la collinare a portata di dito
Dodici livelli fino al 12 % e due modalità di controllo:
- tasti sul corrimano
- shortcut 3-6-9-12 % sulla console.
Inserire/la pendenza non altera la velocità: gran plus per chi simula fartlek collinare. Con 10 % a 6 km/h la frequenza cardiaca mi sale di 18-20 bpm rispetto alla stessa velocità in piano: perfetto per giorni di forza resistente.
Console a 5+1 display: tutto sotto gli occhi
Cinque finestre LED bianche mostrano dati chiave, il sesto display centrale visualizza grafici stilizzati di altimetria o progresso del programma. Il layout è minimal ma completo: tempo, distanza, velocità, pace, altitudine, steps, inclinazione, calorie e battito. Sensori hand-pulse rapidi ma, se vuoi numeri seri, la fascia cardio ANT+ (opzionale) si abbina in due tap.
Punto bonus: il supporto tablet integrato sta leggermente inclinato in avanti, così lo schermo non oscura la telemetria.
Programmi e App: divertimento e denti stretti
A bordo
- 12 preset con variazioni combinate velocità/pendenza
- 2 HRC (battito costante)
- 2 USER personalizzabili
- 1 Body Fat Test
- manuale libero
Ho trovato utile il preset P8: progressione a gradini con picchi al 90 % HRmax, ottimo per VO₂.
App Ready 3.0
Col dongle TRX App Gate (opzionale) si apre un mondo:
- iConsole+: sessioni con mappe Google Street View
- Kinomap: 120 000 km di video geolocalizzati (l’ho usato per “correre” sul Golden Gate)
- Zwift Run: avatar che gareggia online; motivante, specie nelle giornate storte.
La connessione è stabile, zero dropout in un’ora di Kinomap via iPad.
Chiusura a 29 cm: magia da mostrare agli ospiti
Finiti gli allenamenti, abbassi il corrimano, ruoti la leva, spingi la pedana verso il display: scatta un magnete e in 29 cm hai un parallelepipedo alto 163 cm. Qui il Mirage stacca la concorrenza:
- quattro ruote — due longitudinali, due trasversali — ti lasciano spingerlo come un carrello in qualsiasi direzione;
- i profili arrotondati non graffiano porte o pareti;
- la parte inferiore resta sigillata: nessun briciolo di gomma nera sul parquet.
In un laboratorio di misurazione spazi — alias il mio corridoio largo 80 cm — l’ho parcheggiato dietro al guardaroba e la porta si è chiusa lo stesso. Se abiti in monolocale e il camino di kilowatt ti spaventa, qui respiri.
Trasporto e manutenzione
Peso netto 69 kg: non leggerissimo ma bilanciato. Le ruote (diametro 6 cm) scorrono bene su gres, un po’ meno su tappeti spessi. Ogni venti ore di uso ho lubrificato il nastro con olio siliconico (basta inclinare la pedana e spruzzare nei lati). L’app iConsole+ invia anche remind di manutenzione: comodo per i distratti.
Sicurezza e garanzia
Chiave magnetica frontale: se la clip si stacca, il nastro frena in meno di mezzo giro. Ha regole EN 957 per il fitness domestico, corrimano robusti e bordi lisci. Garanzie: 3 anni motore, a vita sul telaio, 2 anni su tutto il resto. Un argomento forte se temi l’obsolescenza rapida.Pregi che fanno la differenza
- Motore esuberante e fluido fino a 18 km/h
- Inclinazione reale al 12 %: non tutti i salvaspazio ci arrivano
- Nastro largo 48 cm: ottimo per falcata ampia
- Chiusura lampo a 29 cm con quattro ruote direzionali
- Compatibilità app: dà senso agli allenamenti lunghi indoor
- Design premium: si integra in un living moderno senza sembrare un’astronave vintage
Limiti che devi considerare
- Rumore oltre 14 km/h percepibile in condominio silenzioso
- Dongle TRX App Gate venduto a parte (sarebbe bello incluso)
- Peso 69 kg: da sollevare in due se hai scale senza ascensore
- Nastro 1,6 mm: ok per uso domestico, ma non la durata di un 2,5 mm professionale
Un mese di training: diario sintetico
- Settimane 1-2: 5 sessioni/sett. — progressivo 1→10 km/h + stretching; HR a riposo da 61→58 bpm
- Settimana 3: intervalli a 15,5 km/h, pendenza 6 %; percezione di stabilità ottima
- Settimana 4: due Zwift Run da 10 km a 11,5 km/h; motivazione +50 % grazie alla gara virtuale
Risultati: VO₂ stimato +2 ml/kg/min, peso -1,2 kg (stessa dieta), miglior dormita grazie allo sfogo serale.
Per chi è (e per chi no)
Perfetto se:
- vivi in spazi normali e vuoi nascondere l’attrezzo;
- corri fino a 16-17 km/h e gradisci collinari indoor;
- ami le app interattive e la musica Bluetooth;
- dai importanza al design tanto quanto alle specifiche.
Meno adatto se:
- superi 120 kg di peso;
- prepari gare con ritmi costanti sotto 3′45″/km;
- cerchi silenzio assoluto in fascia notturna;
- preferisci console touch gigantesche.
Conclusioni
Il Toorx Mirage C60 riesce a unire due anime spesso inconciliabili: prestazioni da runner serio — 3 CHP, 18 km/h, pendenza 12 % — e ingombri che scivolano in ventinove centimetri. Se ami correre ma odi vedere un mastodonte al centro del soggiorno, lui ti dimostra che la quadratura del cerchio esiste.
Personalmente mi ha convinto per tre motivi: la larghezza del nastro (niente compromessi per chi ha passo lungo), la fluidità del motore durante le variazioni e la versatilità di spostamento grazie alle quattro ruote. Sì, fa un po’ rumore in sprint, e il dongle Bluetooth extra è una spesa aggiuntiva, ma la somma dei vantaggi pesa di più.