Hai mai sognato di correre a 18 km/h senza uscire di casa, magari in salita, e poi chiudere tutto in un angolo del salotto? È la domanda che mi sono posto prima di mettere alla prova il tapis roulant Everfit TFK 650. Dopo un mese di test – e parecchie magliette fradice – ho raccolto appunti, aneddoti e misurazioni che voglio condividere con te.

Montaggio veloce e prime impressioni
Il corriere mi scarica un pacco da 62 kg sul pianerottolo; niente panico, le ruote integrate ti salvano la schiena. Basta inclinare leggermente il telaio, spingerlo a mo’ di carrello e in due minuti sei già davanti alla TV pronto a sfilare cartone e polistirolo.
Dentro trovi il rullo già assemblato: devi solo alzare il montante, bloccarlo con la leva rossa e fissare due viti sul corrimano. Cronometro alla mano ho impiegato 18 minuti, compreso il collegamento della chiave di sicurezza magnetica (senza di lei il motore resta muto). Zero attrezzi extra, solo la brugola in dotazione.
Il nuovo look colpisce subito: cornice nera opaca, dettagli rosso fuoco e display blu che spicca. Rispetto al vecchio TFK 600 il design è più snello ma l’aria è da “palestra seria”.
Ultimo aggiornamento 2025-12-14 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Motore da 2,75 HP: cosa significano quei numeri sul campo?
Molti leggono i cavalli e si fermano lì, ma la sostanza è nel comportamento. Il TFK 650 parte a 1 km/h e sale fino a 18 km/h con scatti minimi di 0,1 km/h. Significa che puoi ritagliare esattamente la velocità che senti nelle gambe, senza balzi da 0,5 km/h che spezzano il ritmo.
Ho provato:
- Progressivo lento: da 6 a 10 km/h in step da 0,1.
- Ripetute 30″/30″: 12 km/h sui tratti veloci, 6 km/h sul recupero.
- Picco da smargiasso: 18 km/h per 15 secondi giusto per sfidare il motore.
In tutti i casi la spinta resta omogenea; nessun sussulto, nessuna perdita di giri. Dopo un’ora a 14 km/h continuo il cofano motore era caldo ma non bollente: segno che la potenza dichiarata è reale.
Superficie di corsa XXL: spazio anche per falcate lunghe
Passiamo al tappeto, vero cuore dell’esperienza. Qui Everfit alza l’asticella: 48 × 141 cm danno margine laterale e lunghezza per chi supera 1,85 m. Io sfioro il metro e ottantotto e, pur correndo a 16 km/h, non ho mai pizzicato il rullo posteriore.
Lo spessore del nastro è 1,6 mm, nella media domestica, ma la differenza la fa il sistema Soft Tech Cushion: sette elastomeri (tre a lobo, quattro in gomma) che “galleggiano” sotto la pedana. Risultato? Atterraggi soffici, caviglie protette e quel lieve rimbalzo che restituisce energia. Dopo quaranta minuti di interval training le ginocchia sono fresche, e lo scrivo con un menisco operato dieci anni fa.
Inclinazione elettronica al 15 %: la salita non è mai stata così accessibile
Un tasto, mezzo secondo, ed ecco il piano che si impenna. Quindici livelli lineari, dal falsopiano al 15 %. Ho fatto il classico test del “piede fermo”: spingo l’inclinazione al massimo e lascio il nastro girare a 6 km/h; i passi restano fluidi e il motore non rallenta. La fatica, invece, sì che si sente: bastano tre gradi di pendenza per salire di dieci battiti.
Un trucchetto: combina pendenza al 10 % e velocità 5 km/h per una camminata spacca-polpacci, ideale nei giorni in cui non vuoi sforzare le articolazioni ma desideri bruciare come in corsa.
Console retro-illuminata e programmi: più scelta che tempo libero
Il display LCD 120 × 60 mm blu ghiaccio mostra in contemporanea velocità, tempo, distanza, calorie, inclinazione e battiti (via sensori palmari o fascia ANT+, opzionale). A colpo d’occhio sai tutto, senza scorrere menu.
Dal pannello selezioni:
- 12 programmi pre-impostati a difficoltà crescente
- 3 target (tempo, distanza, calorie)
- 1 HRC che regola velocità per mantenere la frequenza desiderata
- Manuale per i creativi dell’ultima ora
Il supporto per tablet è posizionato sopra la cornice: non copre i numeri e basta un elastico per reggere un iPad da 10″ persino in sprint.
Rumore e vibrazioni: può convivere con vicini permalosi?
Everfit non vende silenziatori e, infatti, il TFK 650 non è muto. Con app fonometro ho registrato 63-65 dB quando correvo a 14 km/h: paragonabile a un aspirapolvere di fascia bassa, comunque entro la soglia “accettabile” dalle 8 alle 22 secondo regolamenti condominiali di molte città. Se vivi in mansarda con travi di legno, valuta un tappetino fonoassorbente; io ne uso uno da 1 cm e parte del rimbombo sparisce.
Sicurezza e portata: dettagli che fanno dormire sonni tranquilli
Peso attrezzo: 62 kg. Portata utente: 120 kg. Con un amico di 112 kg abbiamo corso a 12 km/h: il telaio non ha scricchiolato, gli elastomeri hanno assorbito bene l’urto e le fiancate sono rimaste stabili.
La chiave di sicurezza reagisce in un istante: l’ho testata simulando una caduta (gancio strappato) e il nastro si blocca in meno di mezzo giro, evitando ruzzoloni pericolosi.
Chiusura e spostamento: l’arte di scomparire in tre mosse
Terminato l’allenamento, premi il pistoncino idraulico e la pedana sale da sola dolcemente; sembra quasi ti saluti. Da chiuso occupa 111 × 84 cm: più profondo di un walking-pad, ma resta in un angolo senza invadere la stanza. Le ruote anteriori scorrono bene su parquet, meno su moquette a pelo lungo (lì servono braccia).
Allenamento di prova: il mio mese con il TFK 650
Settimane 1-2
- Lunedì, mercoledì, venerdì: 40 min progressivo 8→12 km/h, inclinazione 3 %
- Martedì, giovedì: camminata inclinata 10 %, 6 km/h, 30 min
Settimane 3-4
- Intervalli 10×400 m a 16 km/h con 200 m recupero 6 km/h
- Due sedute di HRC impostato su 150 bpm (risultato: velocità media 11 km/h)
- Una sessione “long run” da 60 min a 10 km/h
Effetti? Frequenza cardiaca media calata di 6 bpm a pari velocità, VO₂ stimato in smartwatch salito di 1,5 ml/kg/min e, cosa più concreta, jeans che chiudono senza tirare.
Pregi che mi hanno conquistato
- Motore elastico: nessun singhiozzo alle alte velocità
- Ammortizzazione soffice: gambe riposate anche dopo ripetute
- Display generoso: informazioni grandi, zero distrazioni
- Programmi vari: dal principiante all’amatore ambizioso
- Inclinazione rapida: cambi di pendenza in 3-4 secondi
Difetti da conoscere prima di passare alla cassa
- Rumore superiore ai magnetici: se cerchi silenzio assoluto, non fa per te
- Peso eccessivo per scale strette: senza ascensore serve un amico robusto
- Ventola console assente: in estate il flusso d’aria sarebbe gradito
- Fascia cardio non inclusa: piccolo extra da mettere a budget
Chi dovrebbe acquistarlo (e chi no)
Perfetto per
- Runner fino a 120 kg che vogliono spingersi oltre il jogging blando
- Amanti delle salite indoor grazie al 15 % graduale
- Utenti che cercano pedana larga senza svenarsi
Meno adatto a
- Condomini con pareti sottili e orari fitness all’alba
- Chi desidera tecnologia touchscreen o streaming integrato
- Appartamenti senza ascensore (trasloco iniziale impegnativo)
Conclusioni
Il TFK 650 non è un gingillo da salotto: è una macchina robusta, capace di portarti da camminate defaticanti a sprint da 18 km/h, passando per pendenze che fanno tremare i polpacci. Ha difetti sì, ma se pesi la potenza, la pedana generosa e l’ammortizzazione “soft” il rapporto qualità-prezzo resta allettante.
Vuoi provarlo? Misura l’angolo libero, assicurati che la presa sia a portata, prendi una fascia cardio e preparati a riscrivere la tua routine. Premi start, lascia scorrere il nastro e ascolta le gambe che ringraziano. Il primo chilometro indoor potrebbe essere l’inizio di una lunga amicizia con la velocità.